Centenario Maserati: un raduno d’elite, forse troppo…

Mentre i partecipanti al Raduno per i cento anni Maserati che si è concluso sabato 20 settembre a Torino stanno rientrando al loro Paese, raccontiamo quanto abbiamo visto nei due giorni della permanenza a Torino delle auto del Tridente. L’attesa per il raduno del Centenario era stata molto forte; leggendo quanto pubblicato sul sito della Maserati, nella sezione specifica dedicata al Raduno, si poteva immaginare un evento di quelli memorabili.
D’altra parte si trattava del raduno del Centenario, per lo più coincidente con l’anno in cui è finita la storia del Gruppo Fiat e iniziata quella di FCA, nella città, Torino, che la Storia ricorderà come capitale dell’automobile. Invece abbiamo provato molta delusione e vi raccontiamo perché.
Se l’arrivo in Torino delle vetture Maserati non è stato accolto dal pubblico come sarebbe dovuto essere, possiamo giustificarlo con gli impegni e il traffico del pomeriggio della città o con il tempo grigio, con la minaccia di pioggia. Certo è che vedere le auto scendere dalla strada del Pino e svoltare in corso Casale per raggiungere piazza Castello, senza un solo appassionato ad assistere allo spettacolo, metteva un po’ di malinconia. Non un solo cartello che segnalasse quel passaggio, che magari avrebbe invitato i passeggeri della tranvia Sassi-Superga, scesi dal treno a cremagliera, a fermarsi per assistere al passaggio delle Maserati.
A dire il vero i cartelli c’erano: delle frecce, nere su sfondo bianco, a indicare le svolte di direzione che magari venivano in aiuto ai partecipanti, laddove il road book non fosse stato sufficiente. Sarebbe bastato aggiungere il logo della manifestazione e forse qualcuno si sarebbe accorto dell’evento. C’era anche una Punto della Polizia Municipale di Torino: ma, ripetiamo, neanche uno spettatore.
In piazza Castello era stata annunciato il parcheggio e l’esposizione delle auto: c’era invece soltanto un controllo orario, posizionato peraltro in un luogo logisticamente infelice, sulle rotaie del tram, tra il Teatro Regio e Palazzo Madama. Le auto, che già dovevano districarsi nel traffico della piazza per raggiungerlo, superato il controllo orario venivano riunite in piccoli gruppi e subito ripartivano per il Lingotto.
Gli appassionati di auto d’epoca, abituati ad ammirare le auto nella piazzetta Reale o davanti a Palazzo Madama, si domandavano il perché di quella scelta che non consentiva al pubblico di godersi alcuni modelli storici del Raduno.
Eppure, anche solo recentemente, in occasione del Concorso eleganza e della iniziativa di Passione Rossa Ferrari, le auto – altrettanto belle, esclusive, rare e preziose – erano state esposte a lungo per la felicità degli appassionati.
Per il sabato mattina era previsto che la carovana raggiungesse Superga prima di dirigersi allo stabilimento Maserati di Grugliasco. Per tutti gli amanti della storia dell’automobile era stato immediato associare a quella parte di programma la salita Sassi-Superga: noi stessi avevamo pensato di vedere salire le Maserati sui tornanti che dal piazzale di partenza della tramvia portano fino ai piedi della Basilica.
A dire il vero avevamo anche ipotizzato che, nel trasferimento dal Lingotto a Superga, le auto passassero davanti al Castello del Valentino, per ricordare quel Circuito del Valentino sul quale corsero anche le Maserati e che tornerà a vivere dal 2015 con nuove importanti iniziative.
Abbiamo sbagliato ipotesi: le vetture sono arrivate a Superga percorrendo la “panoramica”, passando da Pino Torinese. Sbagliato anche l’orario del programma, che, aggiornato all’ultimo momento, indicava:
“7.30 Partenza della prima vettura per l’ultimo tratto della gara di regolarità “Torino-Superga”
La prima vettura è invece arrivata sul piazzale verso le 9:40, senza che una sola auto, tra le tante di servizio, facesse da apripista. Sorprendendo tutti: anche i numerosi fotografi dello staff presenti.
La delusione di vedere quelle auto transitare senza che ci fosse pubblico era già stata forte la sera del venerdì; ma sabato mattina è stato desolante constatare che, sul piazzale della Basilica, c’erano più fotografi dell’organizzazione che spettatori per vedere le Maserati.
Il piazzale sarebbe stato un punto ideale per fare sostare le auto: dando così modo ai partecipanti al raduno di ammirare la bellezza della Basilica di Superga, con la luce del sole che aveva sconfitto la nebbia che aveva accolto le prime vetture della carovana.
Che la Basilica fosse qualcosa di affascinante per i partecipanti lo si è capito in fretta: difatti, con esclusione delle prime vetture che, arrivate sul piazzale, sono immediatamente ridiscese verso Torino, le altre hanno scelto di fare una sosta fuori programma, con i partecipanti al raduno contenti di farsi selfie con la Basilica alle loro spalle o chiedendo ai fotografi dello staff di fare loro qualche scatto.
Un vero peccato, perché alcuni modelli Maserati meritavano di essere visti dagli appassionati di automobili, che a Torino sono molto numerosi.
Vista questa scarsa organizzazione abbiamo deciso di non partecipare all’atto finale del raduno in piazza San Carlo. Temevamo un nuovo errore di orario o qualche altro inconveniente…
Maserati è un brand di elite; ma l’esclusività del marchio non comporta necessariamente, a nostro avviso, che si debba escludere il pubblico dall’ammirarne i modelli.
Una organizzazione non all’altezza dell’evento non cancella, comunque sia, la bellezza di alcune delle Maserati presenti al Raduno e tanto meno la storia della Casa di Modena.
Tutte le immagini dei partecipanti al raduno del centanario Maserati a Superga sono disponibili sulle nostre pagine Facebook (accessibili senza registrazione).
Cosa ne pensi di un evento così chiuso e, di fatto, riservato ai soli partecipanti al Raduno Maserati?