Parco del Valentino: il Gran Premio di Formula Uno e la memoria di Ascari

Parco del Valentino: il Gran Premio di Formula Uno e la memoria di Ascari
C’era un tempo in cui il nome della città di Torino era affiancato a quello di Montecarlo, di Monza e di altri mitici percorsi dell’automobilismo sportivo e della Formula 1.
Il ricordo di Ascari nell'asfalto di fronte al Castello del Valentino a Torino
Nel centralissimo Parco del Valentino, infatti, si disputò per diversi anni un vero Gran Premio di F1, con la partecipazione dei più grandi piloti dell’epoca. Anzi, a voler essere precisi, il capoluogo piemontese ospitò la prima gara in assoluto della Formula Uno propriamente detta: questa categoria venne infatti creata nel 1946 dalla Federazione Internazionale dell’Automobile, e nello stesso anno, il 1° settembre, le vetture rispondenti al nuovo regolamento sportivo vennero schierate alla partenza del Gran Premio di Torino. A trionfare fu Achille Varzi, uno dei piloti più importanti di quell’epoca, che con quella vittoria chiuse una carriera straordinaria prima di trovare la morte in gara due anni dopo.
In realtà, il circuito era già in uso da una decina d’anni, si tende infatti a collocare l’inizio dell’attività motoristica tra i viali del Parco del Valentino intorno al 1935. Le corse continuarono fino al 27 marzo 1955, quando l’ultima edizione della gara venne vinta da Alberto Ascari, che si impose alla guida di una Lancia D50. Il pilota milanese morì due mesi dopo a Monza, e i componenti dell’Automobile Club di Torino decisero che era doveroso rendere omaggio al pilota che solo poche settimane prima aveva emozionato il pubblico accorso al Valentino.
La partenza di Ascari al Gran Premio di Torino del 1955
La piazzola da cui partì la gara trionfale di Ascari al Gp di Torino del 1955

Si decise così di affidare al marmo il compito di mantenere imperituro nel tempo il ricordo di Ascari, e venne con esso disegnata la casella di partenza dalla quale prese il via la Lancia dell’italiano in occasione dell’ultimo GP. La bianca pietra ha fatto il suo dovere, anche più di chi invece ha lasciato cadere nel dimenticatoio un simbolo che forse meriterebbe più rispetto in quella che è ancora la capitale italiana dell’auto. Ancora oggi, recandosi al Parco del Valentino, di fronte al castello che ospita la facoltà di Architettura, è possibile fermarsi ad osservare l’icona più rappresentativa di quei vent’anni in cui il verde della zona fu squarciato dal rombo dei motori e pervaso dal coraggio degli eroi del volante.

Pochi giorni fa, intanto, è stato annunciato che nel 2015 verrà organizzato l’evento “Parco del Valentino – Gran Premio dell’Automobile”, una kermesse motoristica all’aperto di quattro giorni con esposizioni, raduni, gare e show legati al mondo delle quattro ruote. Andrea Levy, presidente del comitato organizzatore, ha dichiarato l’intento di riportare alla memoria lo spirito entusiasta che animava il mondo delle corse in quegli anni. Sarà finalmente l’occasione giusta per dare una rinfrescata anche alla casella di partenza numero 6 di Alberto Ascari.
L’edizione de “La Stampa” che documentò l’inaugurazione del ricordo di Alberto Ascari (© La Stampa)

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