Salone del libro di Torino: il salone delle meraviglie

Salone del libro di Torino: il salone delle meraviglie

Il presidente Sergio Mattarella all'arrivo al Salone del libroIl Salone internazionale del libro si chiuderà la sera di lunedì 18 maggio facendo registrare, probabilmente, un nuovo record di visitatori: cosa che costituisce motivo di soddisfazione per gli organizzatori e per gli espositori.

D’altra parte, gli ingredienti per un successo del Salone del libro 2015 c’erano tutti: dal tema centrale della manifestazione, Italia. Salone delle meraviglie, all’inaugurazione avvenuta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per l’occasione in visita ufficiale a Torino; il Paese ospite quest’anno è stata la Germania (mentre è già stato annunciato –non senza polemiche- che, per il 2016, sarà l’Arabia Saudita).

Roberto Saviano al Salone, ospite della RAI

Altra ragione del successo è stata la concomitanza con alcuni altri importanti eventi che hanno richiamato a Torino molti turisti: in primo luogo l’Ostensione della Sindone, ma anche alcune mostre di particolare rilevanza quali l’esposizione delle opere di Tamara De Lempicka a Palazzo Chiablese e l’esposizione dell’autoritratto di Leonardo da Vinci a Palazzo Madama.

Susanne Schutz, Salone del libro 2015

A tutto ciò si aggiunga il forte impegno degli organizzatori e degli editori presenti al Salone, capaci di creare eventi collaterali sia negli spazi di Lingotto Fiere sia nella città e nella provincia di Torino. Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone del Libro

Moltissimi gli scrittori presenti al Salone per presentare i loro libri, ma non sono mancati incontri con personaggi dello spettacolo e dello sport, anche negli spazi RAI che, ogni giorno, ha mandato in onda (in radio e in TV) spettacoli in diretta dal Salone.

 

Questo successo di pubblico stupisce se messo in relazione con le rilevazioni statistiche, benché riferite al triennio 2011–2013. Come riportato da Il Sole 24 Ore nel marzo 2014, nel triennio della rilevazione Nielsen si sono persi per strada il 15% di acquirenti di libri, passando da 22,8 milioni di Italiani che hanno comprato almeno un libro nel 2011 a 19,5 milioni nel 2013. Si sono volatilizzati anche l’ 11% di lettori, passando da 25,3 milioni che hanno letto almeno un libro a 22,4 milioni.  Solo il 4% (ovvero due milioni di Italiani) compra un libro al mese e solo il 5% legge almeno 12 libri in un anno. Questi, i cosiddetti lettori forti, fanno da soli quasi il 40% del mercato editoriale italiano.

In Italia la spesa media per acquirente si è abbassata, passando nel triennio da 65,72 euro a 57,47 euro all’anno e la spesa complessiva per libri è scesa da 1,5 miliardi del 2011 a 1,1 miliardi di euro nel 2013. Anche se i dati non sono aggiornati, temo che il trend non sia cambiato: sono dati che si commentano, negativamente, da soli.
La crisi economica può certamente spiegare il calo dei consumi, ma la diminuzione dei lettori non può essere giustificata con la minore disponibilità di denaro.

Valentina Colonna, premio "InediTO" al Salone del LibroPerché un libro in edizione economica costa meno di una ricarica telefonica: basterebbe rinunciare a una ricarica al semestre per acquistare un libro e, così facendo, i dati della rilevazione migliorerebbero sensibilmente. Il trend è purtroppo il segno di un Paese che non è in grado di utilizzare la conoscenza come fattore di sviluppo.

Sarà allora utile che gli stessi personaggi, più o meno famosi, che hanno animato le giornate del Salone del libro si facciano vedere spesso con un libro in mano: affinché, se non altro per emulazione, i giovani abbandonino ogni tanto il telefonino e, invece di scambiarsi tweet e sms, leggano qualche pagina di un buon libro. Per i meno giovani, l’invito è quello di rinunciare a qualche ora di ozio del cervello davanti alla TV per dedicare quel tempo a delle buone letture.

Riportiamo uno stralcio dell’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia di inaugurazione del 28° Salone internazionale del libro: “Cambiano i modi di produzione, cambiano le tecnologie e le piattaforme, cambiano i contenuti. Ma ciò a cui non possiamo rinunciare è la ricchezza della scrittura e della lettura. Non possiamo privarci dei testi, con i saperi che trasmettono, i sentimenti che suscitano, le verità che ci svelano, il pensiero critico che mettono in circolo. Leggere non è solo una ricchezza privata, destinata al singolo individuo. Leggere è una ricchezza, una risorsa per la società, è un bene comune. E’ un antidoto all’appiattimento, è davvero ossigeno per le coscienze. …

Il presidente Mattarella e il sottosegretario Luca Lotti al Salone del libro

Il nostro è un Paese meraviglioso. Dobbiamo esserne consapevoli. La storia ci ha consegnato uno straordinario patrimonio di civiltà, di arte, di bellezza, di creatività, di esperienze, di conoscenze diffuse. Un dono tanto grande ci impone però altrettanta responsabilità. E altrettanto coraggio.


Ho letto di recente un documento a difesa del diritto d’autore che si concludeva con un’affermazione che ritengo giusta e provocatoria: “Non tutto quello che c’era da scrivere è stato scritto”. E’ un’espressione che spero ci aiuti a tenere alti gli occhi e a non guardare soltanto indietro. Il futuro è nelle nostre mani.

Il mio augurio al Salone del Libro è l’augurio all’Italia che vuole dire la sua, che vuole promuovere il bene comune, che non si rassegna alle difficoltà ma ha in animo di superarle con forza, con cultura e con sempre maggiore libertà.

Luca Bianchini incontra i giovani al Salone del Libro

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