Topolino, ritorno alle origini di un mito nato 80 anni fa

Sono passati 80 anni da quando iniziarono le vendite della Topolino e, per ricordare questo importante anniversario, oltre trecento vetture sono a Torino per un raduno internazionale in programma dal 16 al 19 giugno.
Un ricco calendario di eventi che vede protagonista la vettura progettata da Dante Giacosa nelle tante versioni che ne caratterizzarono la produzione dal 1936 al 1955.
A partire dal ritorno sulla pista del Lingotto, splendido esempio di architettura industriale, dal quale uscirono le vetture che si sono date appuntamento a Torino per festeggiare gli 80 anni della progenitrice della Fiat 500.
La storia della prima Fiat 500 è ricca di aneddoti, come quello che racconta di un progetto inizialmente affidato, con pochissime risorse, a Oreste Lardone, che voleva realizzare (siamo agli inizi degli Anni Trenta) una vettura a trazione anteriore, con un motore di 500 cc raffreddato ad aria. Si racconta che, durante la prima uscita di collaudo, presente il senatore Agnelli, il motore prese fuoco (pare per una piccola perdita di carburante): l’incidente causò la bocciatura del progetto e l’immediato licenziamento di Lardone; l’incarico per lo sviluppo della Topolino fu affidato a Giacosa.
Anche le risorse a sua disposizione erano molto limitate, ma il risultato fu una piccola vettura molto affidabile, con soluzioni tecniche molto semplici: un grande successo.
La Topolino era venduta in due allestimenti: la normale “Berlina due porte” e la “Berlina due porte trasformabile”, ovvero con tetto apribile, al prezzo maggiorato di circa il 10 per cento (quasi 10 mila lire contro le 8900 lire della versione normale). Dalla fine del 1936 fu allestita anche la versione “Furgone”, con portata di 300 kg, principalmente destinata all’Esercito. Per ovviare ai problemi di carico del furgone militare, fu studiato un allungamento del telaio mediante sostituzione delle mezze balestre con quelle intere. La Topolino fu costruita fino agli inizi del 1948 in oltre 110.000 esemplari (si tenga presente che, nel 1936, in Italia circolavano circa 220.000 automobili).
Nella primavera del 1948 fu presentata la Topolino “500 B”, con alcune migliorie tecniche e di comfort, come la disponibilità dell’impianto di riscaldamento su richiesta.
La novità più importante fu la messa in vendita della versione “Giardiniera Belvedere”, di fatto una piccola familiare con quattro posti e il portellone posteriore, per dare accesso al considerevole vano di carico, aumentabile tramite il ribaltamento in avanti dello schienale posteriore.
La nuova versione, che riproduce in formato ridotto la geniale soluzione di “carrozzeria funzionale” ideata nel 1946 da Mario Revelli per la Carrozzeria Viotti è caratterizzata da lussuose fiancate realizzate con listelli di frassino sullo stile delle station wagon americane e poteva essere realizzata con tinte metallizzate. La “Giardiniera Belvedere” fu la prima automobile station wagon al mondo costruita in grande serie.
La scelta del nome “giardiniera” si rese necessario perché l’originale “giardinetta” era stato registrato dalla Carrozzeria Viotti. La Topolino “500 B” rimase in produzione per poco più di un anno, con oltre 21.000 esemplari costruiti.
Prodotta a partire dal 1949, la Topolino “500 C” rappresentò il 100º modello di autovettura costruito dalla Fiat. Caratterizzata da importanti innovazioni tecniche introdotte, la Topolino C presentava importanti modifiche alla carrozzeria: il frontale venne modificato incassando i fari nei parafanghi e dalla coda scomparve la classica ruota di scorta a vista, tipica delle vetture anteguerra.
La versione “Berlina trasformabile” divenne di serie, mentre la Topolino con tetto in lamiera si poteva avere a richiesta, con lunghi tempi di attesa.
Nel 1951 la “Giardiniera Legno” vide l’abbandono delle fiancate in legno, costruite a mano dalla Sezione Carrozzerie Speciali, in favore della Topolino Belvedere, con nuovi lamierati metallici realizzati mediante stampaggio. L’innovazione, che portava grandi vantaggi dal punto di vista pratico ed economico, fece aumentare considerevolmente le vendite. La produzione della Topolino Berlina cessò nel 1954, lasciando il posto alla Fiat 600, mentre quella della Topolino Belvedere si protrasse per tutto il 1955.
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