Modus vivendi: le vetture dei grandi raid in mostra al Museo dell’automobile di Torino
Modus vivendi. Trame di viaggio è la mostra del Museo dell’Automobile di Torino aperta al pubblico da giovedì 28 maggio a domenica 27 settembre 2015. Si tratta dell’esposizione di veicoli diventati mitici per aver compiuto viaggi incredibili e irripetibili. Ogni vettura racconta una storia emozionante, un viaggio alla scoperta di mondi e culture distanti e differenti: viaggi, esplorazioni, avventure attraverso il modus vivendi di ogni singolo Paese, attraverso gli usi e i costumi, i cibi, le mode, i colori. Viaggi affrontati con coraggio e sacrificio da uomini e donne che, grazie alla memoria delle fotografie da loro stessi scattate negli avventurosi viaggi, ci aiutano a comprendere quello che è stato il loro modus vivendi.
Le foto e i filmati ci raccontano le difficoltà che i viaggiatori hanno dovuto affrontare e costituiscono preziosa documentazione degli incontri che hanno fatto, delle relazioni che hanno intessuto, della contaminazione creativa che si genera dalle differenzedi culture e tradizioni .
I percorsi che le vetture hanno compiuto (in un arco di tempo che va dal 1907, anno in cui la mitica Itala vinse in soli 60 giorni il raid Pechino – Parigi, ai giorni nostri) si intrecciano in una gigantografia di un mondo profondamente cambiato, che oggi renderebbe impossibile la percorrenza della maggior parte degli itinerari raccontati.
Le vetture esposte che raccontano questo incredibile mondo sono le più differenti: c’è la Land Rover nata per affrontare strade sterrate, guadare fiumi e attraversare i deserti, c’è una Lancia Fulvia coupè del 1971, ci sono lussuose vetture sportive come la Ferrari e fuoriserie come la Moncenisio.
Troviamo dunque la Land Rover Aziza con la quale Nino Cirani attraversò, nel 1968, il continente americano dall’Alaska alla Terra del Fuoco percorrendo oltre 100.000 km; la Fiat Campagnola che nel 1951 ha preso parte al Raid Algeri – Cape Town e ritorno percorrendo 15.000 km e stabilendo il record di percorrenza del Sahara per una vettura con rimorchio; la Lambretta D che, tra il 1956 e il 1959, fece il giro del mondo guidata da Cesare Battaglini in un viaggio lungo 160.000 km che toccò tutti i continenti; la Jeep Willys MB del 1943, una delle oltre 640.000 Jeep costruite durante la Seconda Guerra Mondiale che, nel 2013, è stata la protagonista dell’Operation Homecoming percorrendo circa 1.200 km per ritornare nella fabbrica dove era stata costruita settant’anni prima; l’Alfa Romeo 6C 2500 Sport che nel 1950 ha partecipato alla massacrante Carrera Panamericana, corsa internazionale che si sviluppava su un percorso di 3.000 km sull’intero territorio messicano, classificandosi all’ottavo posto assoluto, guidata da Felice Bonetto con Bruno Bonini; la Lancia Fulvia Coupé del 1971 che ha partecipato, con Gianmaria Aghem e Piergiovanni Fiorio, alla 5° edizione rievocativa della Pechino – Parigi nel 2013.
Sono esposte due Ferrari 612 Scaglietti: una protagonista, nel 2005, del tour China Ferrari 15.000 Red Miles , l’altra nel 2008 ha affrontato un viaggio di oltre 13.000 km attraverso il subcontinente indiano, il Magic India Discovery ; il Camion Cisterna di Overland 1; c’èla Porsche Moncenisio di Alfredo Stola che lo scorso gennaio ha compiuto l’incredibile percorso dell’Arctic Experience : andata e ritorno da Rovaniemi a Nordkapp sul Circolo Polare Artico, 1.459 chilometri in quattro giorni.
E ancora la PanDakar protagonista di alcune edizioni della Dakar, una delle gare più difficili al mondo. Ci sono due moto Guzzi Stelvio 1200 NTX con cui Gisella Montabone e Gianni Reinaudo, nel 2011, hanno percorso 20.500 km in 31 giorni attraversando 9 Stati per arrivare a Ulan Bator, capitale della Mongolia.
La mostra è anche una “sfilata” delle tradizioni culturali dei diversi continenti: capi ispirati ai costumi tipici locali, realizzati da celebri stilisti italiani come Laura Biagiotti, Rocco Barocco, Mila Schön, Kristina Ti affiancano le vetture in un impianto scenografico suggestivo e ricco di installazioni che richiamano i diversi Paesi attraversati dalle vetture esposte.
A completamento della mostra Modus Vivendi, il Museo dell’automobile organizza un ciclo di incontri aperti al pubblico con alcuni dei protagonisti dei viaggi straordinari: il 28 maggio alle 20:30 sarà presente Gunther Holtorf che ha attraversato 215 Paesi in 26 anni, percorrendo circa 900 mila chilometri con la “Otto”: nome d’arte della Mercedes 300 GD del 1988, che resterà esposta al Museo dell’automobile sino al 7 giugno.
Per orari e biglietti visita il sito www.museoauto.it
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