Festa del Tricolore

Il 7 gennaio 1797 nasceva a Reggio Emilia il Tricolore italiano: il 31 dicembre 1996 venne istituita per legge la Festa del Tricolore per celebrarne la ricorrenza.
Peraltro di uno “stendardo formato con tre tele di diverso colore, cioè Rosso, Bianco, Verde” si parla già in occasione dell’armistizio di Cherasco in un documento del 13 maggio 1796.
Quella del Tricolore è una festa poco sentita dagli Italiani, poco celebrata e troppo trascurata dei media.
Eppure la bandiera italiana, il Tricolore, con i suoi colori bianco,rosso e verde, è addirittura descritta nell’articolo 12 della Costituzione italiana.
Come ci ricorda Piero Calamandrei in un suo discorso del 26 gennaio 1955, “se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione“.
Sembra quasi che gli Italiani si ricordino del Tricolore essenzialmente in occasione delle manifestazioni sportive, quelle calcistiche in particolare. Allora è frequente vedere i tifosi sventolare festosi il Tricolore (mi viene da dire, orgogliosi del Tricolore), dipingersi le guance con i colori della bandiera e magari cantare tutti insieme sugli spalti l’Inno di Mameli. Sarà così tra pochi mesi, ai prossimi Campionati del mondo in Brasile.
Poi cade il silenzio e l’indifferenza: tanto che non è raro vedere sventolare sugli edifici pubblici bandiere tricolori ormai sbiadite e slabbrate.
D’altra parte in questa povera Italia è anche potuto accadere che un parlamentare, nonché ministro della Repubblica, abbia usato parole oltraggiose nei confronti del Tricolore e sia stato difeso dal Parlamento, perché i suoi colleghi parlamentari sostennero che le sue espressioni offensive fossero state espresse nell’esercizio delle funzioni parlamentari!
Per amare come si deve la nostra bandiera basterebbe ricordare quanti uomini sono stati mandati a morire in guerra per difendere la libertà e la democrazia: uomini che seppero dare la vita per difendere il Tricolore.
C’è da augurarsi che questo anno appena iniziato, in cui ricorre il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, porti ad un doveroso rispetto nei confronti del Tricolore.










