Carolyn Christov-Bakargiev si presenta a Le Roi

Carolyn Christov-Bakargiev si presenta a Le Roi

 

Carolyn Christov-Bakargiev, direttore GAM

Carolyn Christov-Bakargiev assumerà l’incarico di direttore del Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea e della GAM Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino dal 1 gennaio 2016. Scelta all’unanimità, tra le  171 candidature presentate, dalla commissione composta da  Gabriella Belli direttore della Fondazione dei Musei Civici di Venezia, Francesco Manacorda direttore artistico della Tate di Liverpool,  Bernard  Blistène direttore del Musèe national d’art moderne Georges Pompidou, Carolyn Christov-Bakargiev è nata nel 1957 a Ridgewood (New Jersey), da padre bulgaro e madre piemontese.

Carolyn Christov-Bakargiev alla GAM dal 1° gennaio 2016

 

Il nuovo direttore della GAM e del Castello di Rivoli è impegnato con la 14a Biennale di Instanbul, “Saltwater, a theory of thought forms”, inaugurata lo scorso 5 settembre,  che secondo la stampa è stata “drafted” dalla Christov. La quale, intervistata da Flashart a proposito della scelta di quel vocabolo ha risposto: “Drafting” is a word that is not used in the art world today and doesn’t have the connotation of power that the word “curating” has, which defines a job of advising art collections, selecting, dividing the good from the less good. It serves a productive function, and when you do that you become a functionary, an academic. You assert power, and I have negative associations with this sort of activity”.

Carolyn Christov-Bakargiev, direttore della GAM di Torino, ha presentato le linee guida del suo programma per la GAM

Nel corso della presentazione alla stampa e alla Città  Carolyn Christov-Bakargiev, che aveva già lavorato come curatore  al Castello di Rivoli sotto la direzione di Ida Giannelli, ha lasciato intuire le principali linee guida del suo prossimo incarico che ha come principale obiettivo la creazione  a Torino di un Museo d’arte moderna e contemporanea che sia ancor più importante e grande dei due musei che è stata chiamata a dirigere. Serviranno molte valide idee e tanta determinazione (che Carolyn, nella sua presentazione,  ha dimostrato di possedere) per fondere e sviluppare queste due realtà, con una certa distanza tra le sedi, con tanti spazi da riempire e riutilizzare nel Castello di Rivoli, progettato da Filippo Juvarra, con differenti collezioni da fare convivere e sviluppare nel nuovo progetto.

Molto intelligente e pragmatica (servirà “una navetta che colleghi in continuazione le due sedi del Museo”), con in mente un progetto di riorganizzazione delle strutture (“idealmente” vorrei…), pensa di farsi affiancare da un Comitato (consultivo, “perché chi decide è il direttore!”), Carolyn Christov-Bakargiev nella sua presentazione ha fatto riferimento agli assi di cambiamento della nostra epoca: la rivoluzione tecnologica, digitale e informatica, con le sue conseguenze economiche, sociali e politiche; la globalizzazione e la interrelazione tra le società purtroppo ancora ordinate secondo sistemi coloniali e post-coloniali; la crisi ambientale. Nell’era digitale, dove le relazioni diventano per lo più virtuali, il ruolo del museo “fisico” è quello di creare una serie di nuovi spazi pubblici. “Le collezioni museali sono il luogo in cui costruiamo il nostro futuro attraverso una riflessione sul passato, mentre la vita di ogni giorno nel museo è il modo in cui trasformiamo il nostro presente”.

Patrizia Asproni, presidente Fondazione Torino Musei

Per la conferenza stampa, introdotta da Patrizia Asproni, presidente della Fondazione Torino Musei, è stato scelto un luogo inusuale: Le Roi Dancing Lutrario, progettato nel 1959 dall’architetto Carlo Mollino, il geniale artista a cui, nel 2007, i due Musei dedicarono una grande mostra retrospettiva congiunta.

 

 

Le Roi Lutrario

La storia del locale è legata alla storia della città del Dopoguerra. Le Roi Dancing, la scala di Carlo Mollino

Nel 1950 l’architetto e pittore futurista Nicolay Diulgheroff progetta il cinema teatro Lutrario (dal nome del proprietario) con sala da ballo, che viene inaugurato nel giugno 1951. Si tratta di una struttura innovativa con galleria a ferro di cavallo e platea digradante con una capienza complessiva di 1100 spettatori.

 

Gli interni del dancing Le RoiNel 1959 Carlo Mollino progetta gli interni della sala da ballo, che occupa lo spazio sottostante la platea, con ambientazione e materiali stupefacenti ed eccentrici come l’ingresso piastrellato e la strana ringhiera in ferro battuto. La sala, inaugurata nel novembre 1960, sarà destinata ad ospitare molti cantanti e complessi musicali di successo, di fama internazionale.  Il cinema chiuderà negli Anni Settanta mentre il dancing, nel frattempo ribattezzato Le Roi, prosegue la sua attività.

 

L'ingresso di Le Roi DancingCostruito  nella periferia operaia di Torino capitale dell’automobile, poco distante da dove sorgevano le Ferriere Fiat,  oggi lo storico locale, all’esterno, è immerso nel più assoluto anonimato;  c’è  da augurarsi che, in seguito a qualche speculazione edilizia,  il locale storico non venga chiuso per fare posto all’ennesimo centro commerciale.

Le Roi Lutrario dancing

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