Retròvisioni. In mostra al Museo dell’Automobile le fotografie di Alberto Dilillo e alcuni pezzi della Collezione Lopresto

Il Museo dell’Automobile di Torino ospita, sino al 17 maggio 2015, la mostra “ Retròvisioni. Fotografie di Alberto Dilillo”. Un racconto costruito con le immagini scattate nel cimitero di auto storiche di Kaudorf, in Svizzera, poco prima del suo definitivo smantellamento nel settembre 2009.
L’idea di scattare le fotografie per Alberto Dilillo era scaturita dal ricordo di una frase di Guido Ceronetti, tratta da Il silenzio del corpo.
“Una Citroen abbandonata sul lato della strada. Confrontare con “une carogne”. Ecco a una svolta, spuntare la macchina morta, la carogna-automobile, e si può vedere la sua decomposizione, la ruggine, gli sfondamenti, i visceri esposti, manca però il suono, la strana musica degli insetti e, soprattutto, l’odore: si tratta di una decomposizione che ha qualcosa di metafisico, più immateriale che materiale, di un automa che ha vissuto, che ha sentito il “conatus” senza mai acquistare una caratteristica umana e che, disumanamente come ha vissuto, si decompone”.
Come racconta lo stesso Dilillo, arrivato al cimitero delle auto, si trovò di fronte a uno scenario indescrivibile con le parole: il Tempo e la Natura avevano messo in scena un’opera monumentale nel silenzio del luogo dove le carcasse delle auto erano coperte di polvere e vegetazione.
Auto d’epoca divenute qui soltanto oggetti usati e rifiuti: ormai prive di quelle cure che, in altri casi, invece darebbero loro dignità di testimonianza storica.
Accanto alle fotografie di Alberto Dilillo, responsabile del Centro Stile Lancia, designer a cui si deve la concept Lancia Fulvia Coupè del 2003, la Ypsilon dello stesso anno e del 2011, la Fiat Bravo del 2007, sono esposti alcuni pezzi unici della meravigliosa collezione di Corrado Lopresto.
Grazie all’allestimento curato dal Museo dell’Automobile di Torino, è così possibile ammirare le operazioni di restauro completo delle auto storiche, frutto del lavoro di maestri artigiani che –con la loro passione e eccellenza manuale- ci restituiscono pezzi unici che hanno scritto pagine di Storia dell’Automobile.
Le vetture dell’architetto Lopresto, protagoniste ai concorsi di eleganza di tutto il mondo, sono caratterizzate da restauri molto accurati, eseguiti con la conservazione del maggior numero possibile di componenti originali.
I visitatori della mostra potranno così ammirare, tra le altre, l’Alfa Romeo Giulietta sprint elaborata Bertone, del 1956, con particolari rifiniture e una incredibile Alfa Romeo Boneschi/Riva, del 1958, sulla quale dovranno iniziare i lunghi e impegnativi lavori di restauro per un esemplare unico al mondo.
La mostra è stata inaugurata dal presidente del Museo dell’Automobile Benedetto Camerana e dal direttore Rodolfo Gaffino Rossi.
Guarda le immagini della inaugurazione della mostra.
Guarda le fotografie dei pezzi esposti al Mauto della Collezione Corrado Lopresto