Le due campane più grandi alla sommità della Torre Campanaria
Si aggiunge un’altra chicca alle tantissime opportunità di visita per i turisti che giungono a Torino, o per i torinesi che vogliono scoprire nuovi angoli della propria città: da circa un mese, infatti, è stata aperta al pubblico la “Torre Campanaria” del Duomo.
L’edificio è stato reso oggetto di interventi di manutenzione e ristrutturazione volti a renderlo rispondente alle norme di sicurezza per i visitatori, senza tuttavia snaturarne l’essenza originale, che risale al 1400.
Una vista del campanile
Fu infatti nella seconda metà del quindicesimo secolo (1468-69) che la Torre Campanaria vide la luce, quando il vescovo Giovanni di Compey, un nobile appartenente ad una delle famiglie più importanti della zona, finanziò a proprie spese l’operazione. La parte inferiore della torre mostra chiaramente lo stile romanico tipico dell’epoca, con solidi muri in pietra (profondi oltre due metri) inframezzati soltanto da piccole feritoie e un’unica finestra per lato.
Due secoli dopo (1720-22), durante il regno di Vittorio Amedeo II, fu affidato a Filippo Juvarra il compito di sopraelevare il campanile e di completarne la cupola, alleggerendo il disegno complessivo della Torre; tuttavia, i lavori furono sospesi prima del loro completamento per volere degli stessi regnanti e mai più terminati, per cui il campanile, alto 43 metri, mostra oggi la sua copertura squadrata in vece della guglia progettata dallo Juvarra.
La ristrutturazione di questi anni è stata curata dagli architetti Maurizio e Chiara Momo e finanziata grazie all’intervento della Consulta per la valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, con il sostegno economico di Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt e Cei. Sono stati posti, tra l’altro, elementi in ferro per rivestire tutti gli scalini che consentono di raggiungere la sommità, mentre i mancorrenti sono rimasti in legno come in origine; le 4 campane sono state invece trattate per resistere agli agenti atmosferici.
Al museo si accede tramite il poco conosciuto museo diocesano, alla destra del Duomo di San Giovanni; si percorrono alcuni sotterranei potendo così ammirare i resti di costruzioni paleocristiane e romane, per poi iniziare la salita. Giunti alla sommità della Torre Campanaria, lo sguardo può spaziare liberamente nelle quattro direzioni per godersi il panorama della città ed oltre, fino all’arco alpino da un lato e alla basilica di Superga dall’altra; ben più vicini, si possono ammirare anche alcuni dei luoghi storici più belli di Torino (Piazza Castello e Piazzetta Reale, la cupola del Duomo del Guarini, Palazzo Madama, Mole Antonelliana, Porte Palatine e via dicendo).
La Torre Campanaria del Duomo di Torino è visitabile venerdì, sabato e domenica dalle 9,30 alle 18 (ultimo ingresso 17,15).
Un particolare della scala, con il mancorrente e gli scalini in legno