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| Il Fila non c’è più, ma rimane l’amore dei tifosi granata per la squadra |
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| Segni del passato in epoca fascista |
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| Rudere della tribuna rimasto in piedi |
Il 17 ottobre 1926 il conte Marone Cinzano, a quel tempo presidente del Torino, inaugurò il Filadelfia, lo stadio che ospitò le gare della squadra granata, contribuendo a creare il mito del Grande Torino, imbattuto su quel campo per 100 gare consecutive nel periodo a cavallo della Seconda Guerra mondiale. Il 19 maggio 1963, invece, venne disputata l’ultima gara ufficiale di campionato, anche se il Toro continuò ad utilizzare l’impianto per gli allenamenti della prima squadra fino al 1989.
Il “Fila” aveva le gradinate in cemento armato e la tribuna in legno e ghisa, in stile liberty. Durante la Guerra alcune travi metalliche della struttura vennero asportate per rifornire l’industria bellica pesante e sostituite con altre in legno.
Noi abbiamo avuto modo di respirare la magica atmosfera del Fila all’inizio degli Anni ’60, quando il Toro ingaggiò Joe Baker e Denis Law, geniali e indisciplinati; si andava a vedere gli allenamenti della squadra, sembrava di essere in campo.
Ciò che adesso resta del glorioso stadio Filadelfia è il segno della mancanza di rispetto per la cultura: del calcio, dello sport e dell’arte. Fa male vedere come quell’area, in cui si vissero sincere e forti passioni, sia oggi abbandonata come accade alle più desolate aree di periferia.

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| Il Toro non abbandona il Fila |