Buon anno agli amici del Rifugio Ramondetti Cassardo

Buon anno agli amici del Rifugio Ramondetti Cassardo

Ciao amici del Rifugio di Trofarello!

Quando due umani, circa tre mesi fa, vennero per adottarmi vi avevo salutato assicurandovi che vi avrei fatto sapere come si sta fuori del Rifugio Ramondetti Cassardo.

Era stato un addio molto veloce: erano arrivati, una donna e un uomo, avevano parcheggiato la loro auto vicino ai nostri recinti e si erano messi a parlare con Paolo;  dopo pochi minuti mi avevano messo un collare e un guinzaglio e mi avevano fatto salire nel vano posteriore della loro auto, chiudendo subito  il portellone.

Che stava succedendo? Dove mi avrebbero portato questi due umani? Saliti in auto, ci eravamo subito messi in viaggio: oltre un’ora, ogni tanto guardavo fuori dal vetro, vedevo solo tante case e tante altre automobili. Fino a che siamo arrivati a quella che ho capito sarebbe diventata la mia nuova abitazione.

Mi hanno tolto il guinzaglio, lasciandomi libera di girare, ma io non sapevo che fare e nemmeno come comportarmi: per cui mi sono sdraiata sul terreno, come ero sempre stata abituata a fare, un po’ distante da loro, in attesa di ordini.

Mi dicevano delle parole, mi venivano vicino, parlavano tra loro sicuramente riferendosi a me: dapprima non capivo cosa stessero dicendo, ma me ne sono resa conto in poco tempo. Perché dopo avermi strofinato il pelo con una cosa liquida prima, con una polvere bianca poi, è arrivato un grosso catino d’acqua. Ma non quella fresca che mi avevano fatto trovare nella  ciotola, bensì tiepida: me l’hanno versata più volte su tutto il corpo (anche sulla testa!!!).

Mi hanno strofinato, poi versato altra acqua tiepida e infine mi hanno asciugato con panni puliti e morbidi.

Accidenti: mi avevano fatto la doccia! Cancellando in un solo momento tutti quegli odori che con cura avevo raccolto nel tempo per non farmi avvicinare da nessuno.

Come si può abbandonare un cane?

Ho capito con sicurezza che le cose per me stavano decisamente cambiando in meglio quando – messo il naso nell’ingresso della casa degli umani – questi non mi hanno malamente rispedito fuori: anzi, continuavano a incoraggiarmi ad entrare: “vieni, brava, bravissima!”. Proprio strani questi due, pensavo dentro di me: avevo ancora le zampe umide e stavo segnando tutti pavimenti; eppure, invece di sgridarmi, si complimentavano con me!

senza-titolo-2-4Per anni altri mi avevano insegnato a starmene fuori casa, a tenermi addosso il freddo, l’umido, lo sporco e qualche volta la fame. Ora che avevo imparato a non chiedere nulla, ad aspettare che le cose accadessero, ecco che – dopo i giorni trascorsi al Rifugio in attesa di un nuovo padrone –  ero finita in un posto dove sono contenti se sto in casa con gli umani, se li seguo in ogni stanza.

Mi hanno anche preparato due morbidi cuscini tutti miei: uno è proprio sotto il tavolo di cucina, così posso seguire la mia nuova padrona mentre prepara i loro piatti; l’altro è in uno spazio dal quale posso comodamente osservare i loro spostamenti in casa.

Tutte le sere, senza che io chieda nulla, addirittura prima che loro si siedano a tavola per la cena, mi preparano una ciotola piena di cibo, accanto a un’altra ciotola per l’acqua fresca.

Rifugio Ramondetti Cassardo di Trofarello

Poiché sono arrivata a casa loro magra (e questo deve averli impressionati anche se non ne avevano certo colpa) ho approfittato della loro disponibilità per mettere in atto un piano di assistenza! Siccome nella mia precedente esperienza di vita accadeva anche che qualche giorno rimanessi senza pasto, ho insegnato ai due umani che, quando mangio, devono starmi vicini, insomma devono… assistermi: sapeste come l’hanno imparato in fretta…

Devo dire che sono due brave persone. Quello che ancora non capisco è perché lui, più volte al giorno, voglia uscire per fare una passeggiata e mi porti con sé: questo succede anche al mattino presto, quando c’è ancora la brina o la nebbia o magari la pioggia. Accade anche la sera tardi. Io ne approfitto per fare i miei bisogni: ma mi domando se non potrebbe scegliere orari più comodi…

Valli a capire questi umani…

Ci sono delle volte in cui lui mi fa salire in auto, si viaggia un po’, dopo di che mi fa scendere e allora facciamo una passeggiata molto lunga: accanto al nostro sentiero vedo scorrere un grosso fiume.senza-titolo-4-3

In queste occasioni ci capita spesso di incontrare altri umani con un nostro simile al guinzaglio; ecco, questo è un oggetto che ci impedisce di allontanarci dai nostri conduttori ma, soprattutto, ci impedisce di farci qualche bella scazzottata, come qualche volta penso varrebbe la pena di fare. Comunque, siamo agli inizi: ma penso proprio che riuscirò a convincere il mio amico a due zampe a portarmi in giro senza guinzaglio; io sto bene con lui, con loro: figuriamoci se mi viene voglia di allontanarmi.

Devo solo avere tanta pazienza: gli umani non imparano in fretta come noi, anche se sono convinti del contrario…

Certe volte, tornando dalla lunga passeggiata, mi fanno trovare un premio. A dimostrazione del fatto che sono strani: dovrei essere io a portare loro un qualcosa per ringraziarli e invece accade l’esatto contrario. Si tratta di un oggetto a forma di osso, fatto con pelle di bufalo, che mastico a lungo, ne faccio dei pezzetti e quando è ben masticato me lo ingoio. E’ buono e mi piace: me lo avevano fatto trovare appena arrivata nella nuova abitazione. Ma io mi ero spaventata: mi ricordava troppo un bastone e me ne ero allontanata terrorizzata. Adesso non ho più quella paura.

senza-titolo-71E’ troppo presto per dare un giudizio sulla mia nuova vita?

No, cari amici. Sto molto bene e anche se è passato poco tempo da quando sono uscita dal Rifugio, ho capito che ci sono umani con i quali vale la pena di vivere.

Certo, bisogna capirli: perché hanno dei comportamenti nei miei confronti che non credevo esistessero.

Ad esempio, se rientri dalla passeggiata quando piove, devi aspettare che ti passino l’asciugamano sotto la pancia e sulle zampe per toglierti il bagnato.

Devi stare tanto tempo a prenderti carezze in tutti i modi possibili: sulla testa, in mezzo agli occhi dove non ti è facile grattarti da sola, sotto il muso, sui fianchi. Qualche volta devi lasciare che ti prendano il muso tra le due mani, per accarezzarti come fanno tra loro umani. Altre volte devi stare ferma per qualche minuto: quando con una spazzola o un particolare pettine ti massaggiano tutto il mantello e senti che ti tolgono il pelo secco che ti darebbe prurito.

Ci sono altre cose degli umani che non ho ancora capito. Ad esempio spesso si siedono davanti a una specie di scatola, dapprima nera, dalla quale d’improvviso escono suoni, voci di umani, rumori ma non odori. Da quella scatola ho anche sentito uscire degli abbai: ma quando ho fatto il gesto per andare a vedere di cosa si trattasse, mi hanno ordinato di fermarmi. Altre volte vedo che questi umani mettono un oggetto accanto al loro orecchio e incominciano a parlare da soli… mah!

Spesso parlano di me: “è bravissima, non chiede nulla, mi segue come un’ombra! E’ persino commovente! ” Ve l’ho detto che questi due umani sono strani: mi danno da mangiare, da bere, da dormire, mi accarezzano in continuazione, mi portano a passeggio, non mi chiedono di fare nessun lavoro e dicono che quella “brava” sono io.

Finiranno per convincermi!

Perciò, cari amici, se qualcuno verrà al Rifugio della cara signora Cassardo Ramondetti, fatevi scegliere. Non fate come me: che quando ho visto arrivare i miei due umani, me ne stavo impaurita lontano da loro.

Dimenticavo di dirvi un’altra cosa importante. In questa casa non ci sono abbai in continuazione come mi accadeva di sentire nella permanenza al Rifugio.

Qui, alla sera, quando ho controllato che i due umani siano andati a letto, me ne vado sul mio materassino e dormo senza che Femmina di pastore tedesconessun cane mi disturbi.

Solo ogni tanto, durante il giorno, suona il campanello di casa: è qualcuno che arriva o lascia la posta. Allora abbaio e faccio sentire che, adesso, in questa casa ci sono anch’io.

Auguri di buon anno,
sperando che per ciascuno di voi il nuovo anno faccia arrivare un umano che sappia volervi bene e a cui voler bene.

 

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