Un minuto di silenzio

Un minuto di silenzio

Cena in bianco in piazza d'armi a Torino Un minuto di silenzio. Anche alla Cena in bianco 2016 di Torino, come si può leggere sul programma ufficiale sulla pagina Facebook della organizzazione:

20,45 tutti seduti a tavola

il segnale di inizio sarà lo sventolio dei tovaglioli

E’ pronto in tavola! Via alla Cena.

alle ore 21:00 “1” minuto di silenzio 

TUTTI IN PIEDI

tutti fermi accanto ai propri tavoli in silenzio 

per vicinanza e rispetto alle vittime di Nizza.

ore 22:00 brindisi a tutti noi!

In alto i calici!

ore 23:00 applauso finale

Ho provato amarezza nel trovare l’indicazione per il minuto di silenzio; ho provato sorpresa nel leggere “un minuto di silenzio per vicinanza e rispetto alle vittime di Nizza”, dimenticando nella fretta quelle di Andria, di Dacca, di Dallas, ma anche le ragazze dell’Erasmus, Giulio Regeni, i morti sul lavoro (in Italia, circa mille ogni anno). Amarezza perché, anche se il minuto di silenzio del programma fosse stato rivolto a tutti coloro che hanno perso la vita in attentati e tragedie, continuerei a pensare che questa abitudine, ormai molto diffusa, del minuto di silenzio sia un modo troppo facile per pacificare la nostra coscienza, illudendoci così di rendere omaggio alle vittime.

La torre Maratona e la cena in bianco

D’altra parte questo è un Paese in cui quasi nessuno espone il Tricolore al balcone di casa in occasione del 2 giugno (o del 4 novembre o del 25 aprile o del 17 marzo): ma moltissimi lo esibiscono quando gioca la Nazionale di calcio.

E’ un Paese in cui si è presa l’abitudine di applaudire i cadaveri, in occasione  dei funerali di qualche personaggio più o meno famoso o di qualche vittima di un delitto: al silenzio che accompagna il dolore per i morti, si sostituisce l’applauso e non si rinuncia a filmare le immagini del passaggio del feretro con lo smartphone.

E’ un Paese in cui le TV, come hanno fatto anche in occasione della recente tragedia di Nizza, cambiano il palinsesto della serata, togliendo la proiezione di qualche film non adatto nell’occasione, ma non rinunciano, neppure per un secondo, a mandare in onda gli spot pubblicitari. Anzi, ne infarciscono le edizioni straordinarie dei TG che raccontano la disgrazia.

Il minuto di silenzio costa poco, anzi nulla: nel caso di Nizza neppure un secondo per ogni vittima e con il minuto di silenzio si mette a posto la coscienza.

i partecipanti alla Cena in bianco in piazza d'armi a Torino

E’ un mondo, quello in cui viviamo, che è fortemente condizionato dai social network: per cui siamo presi dalla frenesia di “condivisione” che troppo spesso non ci consente di fermarci a riflettere. E che ci fa dimenticare in fretta anche le cose più tragiche.

Così è stato per il post relativo al minuto di silenzio della Cena in bianco: il post ha raccolto molti “mi piace”, molte condivisioni. Nei commenti c’è chi, generosamente, ha proposto di aggiungere nel ricordo le vittime della Puglia, qualcuno ha suggerito anche i morti di Dacca; altri si sono ricordati degli attentati in Turchia, c’è stato chi ha proposto di estendere il ricordo ai morti di tutte le guerre … Ma c’è anche chi, nello stesso post,  ha ricordato ai partecipanti di non dimenticare di portarsi dietro Autan e altri che hanno criticato la scelta di piazza d’armi come luogo per la Cena.

Ma davvero se avessimo perso qualcuno a Nizza (a Andria, a Dacca, al Cairo, ecc.) avremmo voglia di partecipare alla Cena in bianco, cancellando dolore e tristezza con un minuto di silenzio?

Chissà se, riguardando le moltissime immagini che, con quelle di OkFoto.it,    racconteranno la serata, nei partecipanti ci sarà l’allegria per la Cena o la malinconia per le tante tragedie ricordate. Ho scelto di non essere presente per il minuto di silenzio: chissà se ci saranno  immagini a documentare un atteggiamento di circostanza delle migliaia di persone partecipanti alla quinta edizione della Cena in bianco cancellato, già nel minuto successivo, quando si tornerà a fare festa.

The show must go on, la vita deve continuare.

Per favore, facciamolo senza il minuto di silenzio.

Si sventolano i tovaglioli: è l'inizio della Cena in bianco

OkFoto.it

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