Vespa, le fotografie del raduno di Carmagnola

Vespa, le fotografie del raduno di Carmagnola

 
Raduno Vespa a Carmagnola
Grande successo di partecipanti al Raduno Vespa di Carmagnola (Torino) .
In una bellissima domenica di sole, moltissimi gli appassionati proprietari di Vespa che si sono dati appuntamento a Carmagnola,  a pochi chilometri da Torino. Una occasione per esibire con orgoglio un pezzo della storia industriale dell’Italia e ricordare che, era il 1946, quando un ingegnere aeronautico, Corradino D’Ascanio, ebbe una di quelle idee che hanno segnato la nostra storia dei trasporti: progettò la Vespa. Un modello di scooter con carrozzeria portante, che sostituiva il telaio e che copriva integralmente il motore e le parti meccaniche principali, col risultato di una protezione efficace dalle intemperie e di poter consentire l’utilizzo della motocicletta con l’abbigliamento di tutti i giorni; a differenza delle altre moto (siamo nel 1946…) con la Vespa non ci si  imbrattava l’abito durante il viaggio.
Inoltre la posizione del motore consentiva la trasmissione diretta dal cambio alla ruota posteriore senza catena, introducendo un importante elemento di semplicità progettuale che ha favorito il successo planetario della Vespa. A ciò si aggiunga il fatto che la Vespa aveva a bordo la ruota di scorta: fatto non trascurabile sulle strade di quel periodo.


La prima Vespa aveva una cilindrata di 98 cm³, motore a due tempi, tre marce, accensione a volano magnete, potenza massima di 3,2 cavalli a 4500 giri al minuto, una velocità massima di 60 km/h.

La Vespa aveva il motore due tempi, funzionanti con miscela di benzinae olio. Il motore era sostenuto posteriormente dalla carrozzeria portante nelle vicinanze della ruota, il serbatoio situato anch’esso posteriormente dal lato opposto del motore. Il cambio, a tre o quattro marce, era comandato dal manubrio tramite la rotazione della manopola in blocco unico con la leva di comando della frizione.


Con la Vespa si inaugurò la posizione di guida con le gambe non più separate dal serbatoio ma appoggiate su una larga pedana posizionata dietro lo scudo di protezione, caratteristica che si ritrova anche negli scooterodierni.
Per il lancio del nuovo scooter, Enrico Piaggio ottenne di essere ospitato nelle concessionarie della Lancia, anche per sottolineare il telaio-carrozzeria a scocca portante, già sperimentato sulla Lambda da Vincenzo Lancia nel 1923.
 
Il prezzo della Vespa (68.000 lire) equivaleva a diversi mesi di lavoro di un impiegato, tuttavia la possibilità del pagamento rateizzato fu uno stimolo notevole per le vendite: la Vespa dette il primo impulso alla motorizzazione di massa in Italia, prima ancora dell’avvento dell’altra grande protagonista, la Fiat  500.
 
Finalmente si parte!
Vespa ha avuto un tale successo da essere diventato uno dei simboli più conosciuti del design e della genialità italiana. Appare in moltissimi film (“Vacanze romane” per citarne uno); è stata accompagnata nella sua storia da slogan pubblicitari famosi come “Chi Vespa mangia le mele”.

Ogni raduno diventa una piacevole occasione per raccontare viaggi e aneddoti, per incontrare amici della Vespa e andare con il pensiero a tempi forse ancora più difficili, economicamente, di quelli che stiamo vivendo: ma con una forte determinazione a uscire dalla crisi.



Con sfide che potevano sembrare impossibili: proprio come fu quella della Vespa, che –finita la Guerra- sfidò le regole, riportando un enorme successo.

Nel post alcune immagini scattate il 1° settembre 2013 al Raduno Vespa di Carmagnola: altre fotografie sono disponibili sulla nostra pagina Facebook :  clicca qui .

Per informazioni sulle fotografie dei partecipanti:


 

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